Cos’è e dove si applica l’ “internet delle cose”? Dalle utility alla sanità, dalla produzione alla pubblica amministrazione sono ormai molti i settori e ambiti lavorativi interessati dall’innovazione tecnologica dell’IOT (internet of things), con diversi livelli di maturità.
 

 
Internet of Things (IoT) è un neologismo utilizzato in telecomunicazioni, un termine di nuovo conio nato dall’esigenza di dare un nome agli oggetti reali connessi ad internet. Il significato di IoT si esprime bene con degli esempi: IoT è ad esempio un frigorifero che ordina il latte quando “si accorge” che è finito. IoT è una casa che accende i riscaldamenti appena ti sente arrivare. Questi sono esempi di IoT, ovvero di oggetti che, collegati alla rete, permettono di unire mondo reale e virtuale.
Ma cosa significa IoT nel concreto? Con Internet delle cose si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di apparato. Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare e controllare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti.
In ambito cittadino ad esempio un rilevatore collocato in una strada può controllare i lampioni e segnalare se la lampada funziona, ma lo stesso rilevato potrebbe, se adeguatamente attrezzato, segnalare anche informazioni sulla qualità dell’aria o sulla presenza di persone.
Gli oggetti connessi nel mondo attraverso questa nuova tecnologia sono ormai svariati miliardi, e nuovi ambiti lavorativi e l’economia ne vengono influenzati. Ma molti si chiedono: “Cos’è realmente l’Internet of things?” e ancora “A cosa serve questo Internet delle cose?”
Prima di rispondere a queste domande, occorre considerare che questo fenomeno è presente da molto più tempo rispetto al momento in cui è stata coniata questa definizione. Gli utenti che hanno oggetti riconducibili all’Internet delle cose, come braccialetti o orologi intelligenti, spesso non sanno di poter dire di utilizzare un oggetto dell’IoT (ovvero connesso).
Da alcuni studi sull’internet delle cose emerge come molti italiani non sappiano cosa sia realmente l’Internet of Things, pur avendo con sè dispositivi che si basano su questa nuova tecnologia. Ad esempio l’osservatorio IoT del politecnico di Milano, riassume in questo modo la situazione italiana che emerge dal rapporto “Internet of Things: Smart Present o Smart Future?“.
L’internet delle cose associa il tema di Internet con gli oggetti reali della vita di tutti i giorni, oggetti (e dispositivi) che saranno sempre più connessi e che stanno dando vita a una rete ancora più fitta di presenza sul territorio e in tutti gli ambienti che necessitano di controllo, automazione e rilevamento.
 
https://youtu.be/QSIPNhOiMoE
Smart Manufacturing (industria 4.0 o industry 4.0)
Lo Smart Manufacturing (anche chiamato industria 4.0) è stato certamente uno dei precursori del mondo IoT. Applicazioni IoT sono attive da tanti anni, da ben prima che si iniziasse a parlare di Internet delle cose. Oggi questo settore è uno dei più maturi e unisce tematiche legate all’automazione con tematiche legate al mondo della robotica.
Lo Smart Manufacturing si sovrappone anche con il mondo Industry 4.0, vale a dire con una vera e propria politica di sviluppo per estendere l’introduzione del digitale nel mondo dell’industria che è nata in Germania con il fenomeno industrie 4.0 e che ha trovato un suo corrispettivo negli stati uniti con il fenomeno della fabbrica digitale. L’Industry 4.0 o Industria 4.0 è una vera e propria realtà tanto che nel nostro paese rappresenta un business pari a un miliardo e 200 milioni di euro nel corso del 2015, dai dati della ricerca dell’Osservatorio Smart Manufacturing della School of Management del Politecnico di Milano e che evidenzia anche come questo mercato stia crescendo a un ritmo del 20% e rappresenti una spinta concreta nei confronti del Made in Italy.